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CALDAIA A CONDENSAZIONE

CALDAIA A CONDENSAZIONE

DIFFERENZE, SCELTA, FUNZIONAMENTO, EFFICIENZA ENERGETICA, COSTI

La caldaia a condensazione si differenzia tra: quella a condensazione totale, e quella dotata di un condensatore. La caldaia a condensazione totale, ha un sistema di premiscelazione (Aria, gas) che agisce direttamente sulla combustione: ossia l’aria e il gas – regolabili da un ventilatore a monte del bruciatore e la valvola gas – sono miscelati, regolati ad ok, per una perfetta combustione la quale avrebbe un effetto e impatto positivi, sui prodotti della combustione stessi! E di conseguenza possiamo avere: “un minor consumo di combustibile, minor inquinamento e un rendimento ‘misurato’ maggiore rispetto alle classiche caldaie tradizionali, di una volta; sia che fossero a camera aperta o tipo B, sia quelle a camera stagna.” C’è da precisare che una caldaia a condensazione in entrambi i casi – condensazione totale o munita di condensatore – è sempre e comunque, a camera stagna, o chiusa come dir si voglia. Con le leggi attuali le quali impongono la produzione e commercializzazione di sole caldaie a condensazione; esiste una minima casistica esigua dove: “le caldaie a camera aperta o anche di tipo B sono ancora prodotte e installabili” (vedi in condomini nei quali esistono canne fumarie dove all’interno delle stesse, sono inseriti scarichi solo di caldaie a tiraggio naturale).

IMMAGINE DI UNA CALDAIA A CONDENSAZIONE “TOTALE”

RENDIMENTO DEL 108% A UNA TEMPERATURA DI MANDATA, 40°. CONTRO I 93% MASSIMO DELLE CALDAIE TRADIZIONALI.

caldaia a condensazione

Discorso diverso, tecnicamente parlando è relativo alle caldaie a condensazione munite di condensatore, il quale anch’esso recupera una parte di calore tramite il tubo di ritorno dell’impianto di riscaldamento; una parte di calore che andrebbe perduto e ceduto – se non all’impianto interno – nell’ambiente e atmosfera.

IMMAGINE DI UNA CALDAIA A CONDENSAZIONE MUNITA DI UN “CONDENSATORE” VEDI PUNTO 1.

caldaia a condensazione

IN ENTRAMBI I CASI – IL RECUPERO DEL CALORE CHE GENERA UN MINOR CONSUMO E MINOR IMPATTO E INQUINAMENTO AMBIENTALE – È PRESENTE IN FORME DIVERSE IN ENTRAMBE LE TIPOLOGIE DI CALDAIE A CONDENSAZIONE; LE QUALI PER ESSERE SFRUTTATE AL MASSIMO (COME CALDAIA A CONDENSAZIONE VERA E PROPRIA) DOVREBBERO ALIMENTARE GLI IMPIANTI A BASSA TEMPERATURA O DETTI ANCHE A PAVIMENTO: TEMPERATURA DI MANDATA A 39°.

DA RICORDARE E METTERE BENE IN CHIARO CHE: “LA CONDENSA” DELLE CALDAIE CON QUESTE CARATTERISTICHE – CHE SIANO ALIMENTATE A GPL O A GAS NATURALE – VIENE PRODOTTA E “SFRUTTATA IN QUANTO TALE”, FINO ALLA TEMPERATURA DI 45° CENTIGRADI CIRCA; E AL DISOPRA DEI QUALI (OLTRE 45°) IL GENERATORE DI CALORE, “NON CONDENSEREBBE PIÙ” ED IL RENDIMENTO MISURATO CON “L’ANALIZZATORE DI COMBUSTIONE” IN QUESTO CASO, SI ABBASSEREBBE VISTOSAMENTE.

I COSTI PER UNA CALDAIA A CONDENSAZIONE

I costi di acquisto per una caldaia a condensazione sono bassi rispetto al passato e a quando le caldaie a condensazione erano ancora una “novità” rispetto alla stragrande maggioranza di produzioni di tipo: tradizionali, stagne e aperte. Per caldaia minuta di condensatore con un bruciatore tradizionale, i costi sono circa intorno ai 600 o 700 euro, contro le altre a condensazione totale che superano spesso i 1000 euro. Diciamo che le prime che ho citato non sono quasi mai detraibili fiscalmente né per ristrutturazione edilizia, né per il 65%; mentre le seconde, sono sempre e comunque “detraibili” a fronte del fatto che hanno un rendimento leggermente superiore e “una classe maggiore” rispetto a tutte le altre marchiate come: “A”.

  • 65% PER CHI INSTALLA UNA CALDAIA DI CLASSE A E INSTALLAZIONE DI VALVOLE TERMOSTATICHE PER OGNI RADIATORE SULL’IMPIANTO INTERNO
  • 50% PER CHI INSTALLA UNA CALDAIA DI CLASSE A
  • 0 % PER CHI DOVESSE DECIDERE DI INSTALLARE UNA CALDAIA DI CLASSE B O C

PER RIASSUMERE:

UNA CALDAIA A CONDENSAZIONE TOTALE È CLASSIFICATA SEMPRE E COMUNQUE: CON LA CLASSE ENERGETICA A

UNA CALDAIA MUNITA DI UN CONDENSATORE, È SEMPRE E COMUNQUE DI CLASSE B O C…

DEVI ANCHE SAPERE CHE LA CONDENSA PRODOTTA DA UNA CALDAIA A CONDENSAZIONE È ACIDA, E DI CONSEGUENZA PER GIUSTA REGOLA ANDREBBE CONVOGLIATA IN SCARICHI FOGNARI – SE POSSIBILE – E PER LE CALDAIE CHE OLTREPASSANO IL LIMITE MINIMO DI GRANDEZZA, DEV’ ESSERE INSERITO: ” UN NEUTRALIZZATORE DI CONDENSA APPOSITAMENTE STUDIATO PER QUESTI CASI SPECIFICI”.

PER LE POTENZE INFERIORI AI 35 KW: ” È consentito lo scarico nei sistemi di raccolta delle acque fognarie e superficiali ” al di sopra di tale potenza, la condensa prodotta dev’essere assolutamente essere trattata e neutralizzata secondo le normative e disposizioni vigenti.

3 commenti su “CALDAIA A CONDENSAZIONE”

  1. Salve. Le caldaie che costano 550 o anche 600 € sono sempre e comunque non a condensazione totale… La durata rispetto alla tipologia di condensazione più sofisticata e costosa? Grazie

  2. Per una caldaia che ha un costo di € 700 e munita di condensatore – per intenderci – la durata potrebbe essere anche superiore alle altre “sofisticate e premiscelate” a patto che sia: “installata bene…” E che sia fatta annualmente: “una manutenzione ordinaria eccellente”.

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